Bulldog Francese Blu-Grigio

Il Bulldog più ambito da tutti

Perchè è blu: cuccioli dal mantello raro

Frutto di una particolare e rarissima variante genetica, il bulldog francese blu è un cane particolarmente ricercato, il cui acquisto può raggiungere cifre molto alte.

 La colorazione blu rarissima sarebbe causata da un gene recessivo che diluisce il colore: va dal nero sbiadito al grigio bluastro e al blu fulvo.

Secondo la legge di conservazione della specie, la natura preserva i caratteri dominanti delle specie.

 In caso di accoppiamento di un bulldog francese con il carattere del manto blu con un esemplare di altra colorazione, alla progenie saranno trasmessi i caratteri tipici della variante genetica blu. 

Ciò definisce il bulldog francese blu come idoneo alla corretta continuazione della specie.

Le Caratteristiche del Bulldog Francese Blu

Se si esclude la sua particolare colorazione, il bulldog francese blu presenta caratteristiche simili a quelle del comune bulldog francese: piccolo ma allo stesso tempo robusto, ha un temperamento giocoso e allegro, ottimo come animale da compagnia. 

La sua alimentazione va curata in tutti i nutrienti essenziali prestando attenzione alle etichette nel caso si opti per il cibo secco, e va educato all’obbedienza in quanto è un cane entusiasta e testardo.

Approfondimenti sul Bulldog Francese Blu

«La conservazione delle differenze e variazioni individuali favorevoli e la distruzione di quelle nocive sono state da me chiamate “selezione naturale” o “sopravvivenza del più adatto”.

Le variazioni che non sono né utili né nocive non saranno influenzate dalla selezione naturale, e rimarranno allo stato di elementi fluttuanti, come si può osservare in certe specie polimorfe, o infine, si fisseranno, per cause dipendenti dalla natura dell’organismo e da quella delle condizioni»

(Charles Darwin, L’origine delle specie, 1859, p. 147)

I bulldog francesi blu sono ambitissimi, ricercatissimi e costosissimi (pensate che in America alcuni siti di vendita riportano cifre che si aggirano sui 7,000 dollari a cucciolo!). Questi esemplari sono visti di buon occhio, anche se molti enti cinofili ufficiali non li riconoscono nello standard e nella colorazione idonea (essendo una variante genetica). Tuttavia non potrebbero essere tanto ricercati nel mondo se fossero cani geneticamente “fallati”.
 
Dunque, occorre una considerazione basica e non scientifica ma piuttosto esplicativa: è il mondo a essere impazzito perché ricerca ed ama questa variante genetica o forse molte persone non si sono documentate a dovere e preferiscono dar retta a persone che hanno tutto l’interesse per denigrare questa bellissima variante genetica?

Aspetti Genetici del Bulldog Francese Blu-Grigio

  • Terapia veterinaria attuale

    Spiegazioni tecniche estrapolate dal libro “Terapia veterinaria attuale: clinica dei piccoli animali” (1984, successive edizioni 1996, ed. italiana Piccin Editore) di Robert Warren Kirk.

    “Innanzi tutto ricordiamo che da soggetti omozigoti recessivi per carattere (crema, blu, blu crema; che sono recessivi per la diluizione del colore) accoppiati con recessivi daranno solo soggetti omozigoti recessivi, mentre soggetti eterozigoti per il carattere suddetto, quindi, fenotipicamente neri, rossi o brindle, se accoppiati tra loro potranno dare anche omozigoti recessivi quindi blu, blu crema o crema nella proporzione mendeliana di 1:4.

    Ricordiamoci che dal punto di vista della terminologia genetica la parola Nero, viene usata per indicare vari colori, esempio Tabby, Cioccolato, Brindle ecc. che hanno il comune il solo fatto di non esser rossi o arancio.

    La rarissima evenienza della nascita di soggetti neri o blu viene spiegata in questo modo: tali soggetti sono geneticamente brindle, ma, con pochissimi peli rossi o crema, potrebbero anche solo mostrare piccole macchie sui polpastrelli o nel palato. Vi è inoltre la possibilità estremamente remota, che la spiegazione vada ricercata in fatti di mutazione o di aberrazione cromosomica alterata ( alterazione legata agli etero cromosomi) colori come. caille maschio x brindle o caille, produrrà figli maschi brindle, bianchi e brindl e femmine eguali, continuando gli accoppiamenti brindle x brindle dopo alcune generazioni i soggetti tendono a schiarirsi o scurirsi troppo, per cui su avranno sempre più soggetti brindle con poca o inesistente tigratura e alcune diluizioni quindi blu/ crema. Tali soggetti non risultano però albini, né con malattie particolari, sia a livello cutaneo che di altre specie. Il problema subentra allorché il gene della diluizione viene esasperato, cioè continuando a fare ripetuti accoppiamenti tra diluiti, tale metodo, che conserva il colore cutaneo e o pilifero porta a ulteriori diluizioni, provocando il detto fenomeno albino tipo, quindi soggetti con mancanza di pigmentazione; occhi verdi o azzurri con concentrico pupillare di colore rosso.

    Tale rossore della pupilla si nota con esposizione del soggetto all’esposizione solare o a maggior luce. I soggetti albini, denotano problemi di fotofobie e cutanei gravi. Stesso processo avviene introducendo nelle linee di brindle, indebolite da eccessivi accoppiamenti tra loro, cani crema esenti da mascherina nera, in questo caso si parte già con un accoppiamento che denota mancanza di pigmentazione alla radice. Medesimo fattore scatenante di patologie cutanee, potrebbe esser una retrocessione negli accoppiamenti tra soggetti, che, nel corso degli anni erano stati utilizzati per formare una razza.

    Si sa per esempio che i bouledogue francesi venivano inizialmente accoppiati con piccoli terrier dalle grandi orecchie ritte per correggerne le orecchie caduche o a rosa. Si dice inoltre che nell’ albero genealogico del boule ci si trovino anche carlini…Bene, il ritorno con il boston terrier, per esempio, ha creato cuccioli con orecchie piu appuntite, cani con corporatura più esile e zampe più lunghe, nonché cuccioli tinta fegato e occhi gialli.

    L’ accoppiamento con carlini ha donato pelo più fitto, con più sottopelo, incremento delle patologie cutanee già preesistenti in entrambe le razze.

    Ciò che determina il colore del manto è, o meglio, sono 2 pigmenti Eumelanina e Feomelanina, tali pigmenti differiscono per struttura chimica. Il colore principale determinato dalla presenza nel pelo del pigmento “Eu” è il colore solido: nero con i suoi recessivi; la”Feo”determina il rosso solido e i suoi diluiti. Il non tener presente il pigmento da origine ad errori. I geni che determinano e controllano il pigmento del manto sono situati nel cromosoma sessuale “X”; il cromosoma “Y ” non li possiede! Partendo dal punto che i maschi possiedono cromosoma “X” e”Y” il loro mantello è determinato da un solo pigmento se si tratta di Eumelanina avremo maschi “Eu” se si tratta di Feomelanina avremo maschi “Feo”, le femmine a differenza hanno due cromisomi “X” e non possiedono “Y”, se entrambi i cromosomi X hanno 2 geni per l Eu si avranno femmine di un solo colore Eu se entrambi i cromosomi Feo le femmine saranno solo Feo se i geni son 1 “Feo” e l altro “Eu” si avran femmine Eu- Feo che porteranno entrambi i colori nelle cucciolate solitamente i maschi prendono la colorazione del mantello dalla madre ed ereditano i pigmenti da entrambi i genitori. I risultati dimostrano la validità delle regole. I recessivi compaiono solo dopo vari ed eccessivi accoppiamenti del medesimo colore, o se, i 2 genitori sono entrambi portatori del medesimo gene recessivo. Es: maschio brindle, figlio di brindle x crema.

    Femmina fulva, figlia di crema x fulvo. Se entrambi i genitori hanno lo stesso singolo gene recessivo il risultato statistico delle nidiate sarà il seguente: 25% nessun gene recessivo; 50% gene recessivo; 25 % 2 geni recessivi. I piccoli brindle saranno dunque in parte portatori del gene recessivo ed in parte no, resta comunque impossibile distinguerli a occhio se non in seguito ad accoppiamenti successivi con soggetti portatori del medesimo gene. Se uno dei 2 genitori è portatore del gene autosomico recessivo che in riproduzione non si manifesta, possiamo attenderci che il 50% dei cuccioli, sia un portatore di questo gene ( autosomico é un gene il cui locus non si trova nei cromosomi sessuali” X ” “Y “. Tutti i geni che controllano i colori recessivi sono autosomici.).

    Maschio brindle, senza gene x il blu, per femmina fulva con gene crema, darà colori solidi fulvi, brindle, ma tutte le femmine aventi fulvo potranno portare in un modo o nell’ altro il gene della diluizione, sia in crema, sia in blu, quindi le brindle avranno fulvo come le fulve e qui le probabilità saranno molte se tale femmina incontrerà un maschio con il medesimo gene del diluito. Se uno dei 2 genitori è portatore x 2 volte del medesimo gene autosomico tutti i cuccioli avranno come minimo uno di questi geni.

    Altro esempio: maschio blu con femmina fulva otterremo solo maschi fulvi e femmine brindle con macchie crema e non fulve, entrambi trasmetteranno gene della diluizione continuando x esubero di accoppiamenti si otterranno cuccioli “Blu feuve” Cioè rossi con maschera blu, (difficilmente distinguibile dalla classica), con occhi chiari e blu/ crema con occhi chiari per lo scatenarsi del fenomeno albinotipo”.

  • Colore e Genetica

    Questo è un campo molto interessante che sta subendo alcuni cambiamenti, come i geni reali che influenzano il colore stanno cominciando ad essere situato sui cromosomi.

    I DNA test specifici possono essere effettuati per la presenza della maggior parte degli alleli del colore, in particolare quando si vuole sapere se ci sono fattori di diluizione si nascondono all’interno di individui.

    Anche se può sembrare molto complicato, cercare di capire l’argomento e produrre quindi colori da accoppiamenti e cucciolate con i colori tanto desiderati. La conoscenza della genetica di colore le coppie di allevamento proposte “può aiutare a massimizzare combinazioni di colori desiderati.

  • Informazioni generali

    I melanociti sono le cellule che producono il colore della pelle e dei capelli e che sono derivati da cellule neurali. Queste cellule sorgono molto presto nello sviluppo fetale e quindi danno luogo ad un numero di tipi cellulari, tra cui una gran parte del sistema nervoso periferico.

    Se vi è una diminuzione del numero di cellule neurali, altri tipi cellulari sono favoriti, portando a una riduzione della formazione di melanociti. I melanoblasts (cellule immature colore) migrano dalla linea mediana dorsale sulla superficie del corpo, in modo che le ultime aree da raggiungere sono i piedi, torace e muso (cioè dove si hanno maggiori probabilità di vedere dei piedi bianchi, ecc).

    Le cellule neurali fanno anche parte del sistema nervoso per l’orecchio interno e l’occhio. Animali selezionati per estrema striature bianche (es. Dalmatians) possono avere udito e /o, sordità. Il Dalmatian si è pensato essere la causa dell’assenza di melanociti nella stria vascolare della interna orecchio.

    I Melanoctyes producono melanina dall’azione di alfa MSH. Grandi quantità di risultati MSH in Eumelanine (principalmente tirosina) che produce nero o derivati di nero (blu, cioccolato, marrone). La quantità di risultato MSH limitati a feomelanina (contiene quantità variabili di cistina e tirosina), che producono marrone rossastro o giallastro tan.

    Il controllo della funzione melanoctye è intricata e molti loci (geni) hanno mutazioni che interessano componenti di meccanismi di controllo melanogenic.

  • Gene a colori

    Ci sono circa 10 riconosciute “loci” di geni diversi colori. Ogni luogo può avere un numero variabile di alleli che possono influenzare il risultato del colore (diluizione, modello, dominante o effetti recessivi).

    Tutti i cani portano questi geni, molti dei quali sono in un fisso (omozigote) forma ad es. Gordon Setter, Elkhounds ecc. In queste razze praticamente tutti i loci sono fissi e non vi è molto poca variazione di colore in tutta la razza. In altre razze alcuni loci sono fissi, mentre altri hanno un grado di variazione (numero di alleli) presenti altri loci. Non tutte le razze portano tutti i possibili alleli per ogni locus.

    Noi qui aggiungiamo che i colori del bulldog francese si basano su geni diversi che interagiscono tra loro per produrre la miriade di colori in cui appare questa splendida razza. Le combinazioni con altri geni dominanti e recessivi crea una gerarchia all’interno della struttura del DNA. Un gene recessivo per essere espresso deve essere ereditato sia dalla madre che dal padre.

    Se il recessivo è ereditato da uno solo dei genitori, solo il dominante sarà espresso, ma il cucciolo rimarrà portatore del gene recessivo che può essere trasmesso alle generazioni future. Dal momento che la relativa rarità e l’opportunità di un colore di un frenchie è un fattore importante nella determinazione del prezzo dei cuccioli, probabilmente è bene avere un’idea di come i vari geni interagiscono.

    Senza entrare troppo nel discorso del DNA che farebbe confusione, si può dire che il colore tigrato è dominante rispetto al fulvo e un colore uniforme è dominante caille (manto bianco con macchie di colore scuro). Il color cioccolato è raro e recessivo nel frenchies, viene causato da uno dei quattro alleli sul locus B (una delle quali, la più comune, non può essere testato per il DNA ancora). La colorazione blue è rarissima ed e forse la più bella e forte (gradazione che va dal nero sbiadito al grigio bluastro, blu fulvo, o cioccolato al lilla): è causata anche essa da un gene recessivo.

    Anche il nero totale senza pettorina bianca è dovuto a un gene recessivo come il blu puro (che viene creato dal doppio nero recessivo accoppiato con il doppio blu recessivo [blue] gene). I frenchies blu non sono ammessi in eventi AKC in questo momento – ma la speranza è che il regolamento cambierà in modo che questi canstraordinariamente rari e belli possano essere adeguatamente ammirati e premiati. Un altro colore che è ancora più raro e bello è il nero puro focato (creato da un altro gene recessivo che può anche essere accoppiato con un azzurro puro focato).

  • La ricerca attuale

    Molti dei loci colori vengono ampiamente studiati per individuare con precisione la posizione dei vari geni sul cromosoma corretto, e in seguito, gli alleli si palesano e influenzano i risultati di colore disponibili.

    Da questo, i marcatori del DNA possono essere sviluppati e permettere così il test del DNA di colore in varie razze prima dell’accoppiamento.

    La ricerca sul DNA che si sta facendo in questo momento è destinata a continuare a cambiare la nostra comprensione della genetica del colore.

    Spiegati questi punti possiamo sintetizzare che la natura (per la legge di Charles Darwin della continuazione e preservazione della specie) è portata a conservare nelle dinastie future i caratteri più forti e predominanti della specie, in qualunque emisfero animale.

    Ciò viene evinto e manifestato dalla natura stessa dal fatto che se facciamo accoppiare un franchies che possiede dei caratteri blu con qualunque altra colorazione, esso trasmetterà i suoi caratteri alla progenie perché risulteranno caratteri forti e dominanti e idonei per la natura alla corretta continuazione della specie.

    In poche parole il blu e un super franchie! Quindi possiamo sbugiardare le tante voci che solo in Italia circolano sulla loro cagionevolezza e sulla propensione alle malattie. Piuttosto diciamo che molti allevatori non hanno saputo gestire la linea di sangue e quindi non avendola, preferiscono denigrarla e infangarla con false leggende.


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