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Basta Fake News! Vi Raccontiamo come lavoriamo.

 

A Guardar bene si scopre che nel disprezzo c’è invidia segreta, ciò che disprezzate è una felicità che non avete, un coraggio, un’abilità, una forza, dei successi che vi mancano, e della cui mancanza vi consolate col disprezzo, essere invidiosi significa volere ciò che possiede un altro, oppure essere ciò che è un altro. 
Comprendiamo che l’aver introdotto delle novità, l’aver conseguito risultati inimmaginabili ai più abbia danneggiato degli interessi, rotto un sistema di business e potere considerato eterno e ne siamo felici. 

Ne siamo felici perché significa che abbiamo e stiamo lavorando bene.

Sono ormai mesi e, forse, anni che subiamo attacchi da ogni parte, prima con commenti velenosi, con insulti a chi ci ha scelto per avere un cucciolo, poi per ciò che siamo. 

Nonostante la macchina del fango abbia lavorato a spron battuto abbiamo continuato a crescere, a mietere successi e inanellare soddisfazioni.

Lo so, lo sappiamo e lo sapete voi: vendereste la vostra anima per essere noi ma non lo sarete mai. 

Avreste potuto chiedere, imparare, porvi delle domande, mettervi in discussione e invece avete scelto la via del pettegolezzo, della maldicenza, della diffamazione. 

Siete ricorsi allo sfruttamento di una persona animata da una grande, innocente e condivisibile passione ma con una profonda fragilità che in passato l’ha spinta a cercare il suicidio. 

E forse, in questo, potremmo cogliere anche del bene perché nella vostra meschinità avete dato a una persona, altrimenti persa, una ragione di esistere, di vivere: quella di odiarci. 

E allora ben venga l’odio della signora Cucco, ben venga la sua radio, ben vengano i suoi articoli, ben venga tutto questo se la fa sentire bene, se da un senso alle sue giornate. 

La signora aveva bisogno di una causa per cui vivere, di un nemico da combattere e comprendiamo che siamo un bersaglio facile, chi sarebbe questa signora se non ci fosse “I cuccioli di Carlotta”?

Come impiegherebbe il suo tempo? 

I temi sono sempre gli stessi: “un vero allevatore non si comporterebbe cosi”, ma cosi come? 

Può la signora Cucco sostenere pubblicamente che non ci siano mai stati scandali sui traffici di animali in Italia? 

Può sostenere che il cento per cento degli allevatori italiani abbiamo sempre rispettato tutte le normative vigenti? 

Può sostenere che nessuna abbia mai lamentato “difetti” in un cucciolo acquistato? 

La signora Cucco non può, e sapete perché? 

Perché noi non siamo il peccato capitale ne il diavolo, anzi, sembra che da quando operiamo nel settore la qualità degli allevatori italiani sia di colpo diventata impareggiabile. 

Allora forse siamo più utili di quanto pensassimo! Improvvisamente l’origine di ogni male sono “I cuccioli di Carlotta”, finalmente gli allevatori italiani hanno trovato il loro lupo nero da additare. Potremmo smontare una ad una le teorie della signora Cucco ma che senso avrebbe? 

Il dizionario della lingua italiana definisce il delirio come “formazione patologica di convinzioni errate, assurde per contenuto, resistenti a ogni critica”, quindi, che senso avrebbe dialogare con una persona che delira in continuazione? 

Che ci ha, nostro malgrado, eletti serpente che corrompe Eva nel giardino dell’Eden? Nessuno, nessun senso. 

Sono anni ormai che migliaia di persone ci scelgono per avere i loro cuccioli e sono felici. 

Potremmo dedicare fiumi di parole alla Cucco ma perché? Se vi chiedessimo chi era Napoleone cosa rispondereste? 

L’imperatore dei francesi, giusto? E se vi chiedessimo chi è Wellington? Pochi, sicuramenti meno di quelli che sanno chi è Napoleone, ci direbbero che è colui che ha battuto il piccolo corso a Waterloo. 

E questo è il punto: Napoleone sarà ricordato perché è stato Napoleone mentre Wellington solo per essere stato colui che, con un rapporto di forza di sei a uno, lo batte. 

Vedete, il nocciolo della questione è proprio questo: noi siamo noi e voi non siete un cazzo, per dirla come Alberto Sordi ne Il Marchese del Grillo.

Alla vostra spazzatura risponderemo col silenzio operoso di chi lavora duro e viene premiato dai suoi acquirenti, al rumore di fondo del vostro chiacchiericcio da comari di paese risponderemo con la soddisfazione dei nostri partner. 

Vorremo che aveste l’innocenza dei nostri cuccioli, la loro serenità, il loro benessere psicologico e fisico, vorremmo che le vostre vite fossero felici come le loro. 

Lo vorremmo perché così sareste incapaci di tutto ciò che invece, per voi, è la normalità, una normalità terrificante fatta di odio, rancore, invidia e maldicenza. 

Se profondeste nel vostro lavoro di allevatori la metà dell’impegno che profondete in questa guerra a senso unico, giacché combattete da soli, forse non avremmo tutto il successo che abbiamo e allora, vi prego: continuate così. 

Alla signora Cucco auguriamo ogni bene e speriamo di essere ciò che dà un senso alle sue giornate ancora a lungo, perché, vedete, fin tanto che dovrà e dovrete parlare di noi tutto starà andando esattamente come è andato fino a dora ovvero come vogliamo esattamente che vada.

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